Linee Guida ATA 2025 sul Carcinoma Tiroideo: Cosa Cambia e Cosa Significa per i Pazienti
- Teodoro Aragona

- 3 giorni fa
- Tempo di lettura: 3 min

Il carcinoma tiroideo è il tumore endocrino più frequente, e negli ultimi anni la sua gestione si è evoluta in modo significativo. Le nuove linee guida dell’American Thyroid Association (ATA) 2025 rappresentano un aggiornamento importante, con l’obiettivo di ridurre i trattamenti inutilmente aggressivi e personalizzare la cura in base al reale rischio del paziente.
In questo articolo riassumo i punti più importanti in un linguaggio semplice e utile sia per chi ha già ricevuto una diagnosi sia per chi è in fase di accertamenti.
⭐ 1. Diagnosi più precisa, meno esami inutili
La diagnosi inizia sempre con:
ecografia tiroidea e del collo
eventuale agoaspirato (FNA)
La novità non è cosa fare, ma come interpretare i dati: oggi conta molto identificare chi ha davvero bisogno di essere operato e chi può essere semplicemente osservato.
In casi selezionati, i test molecolari sull’agoaspirato aiutano a definire meglio il rischio del nodulo.

⭐ 2. Non tutti i tumori tiroidei vanno operati subito
Per i microcarcinomi papillari ≤1 cm, intratiroidei e senza linfonodi sospetti, le nuove linee guida confermano che è possibile scegliere:
➡️ Sorveglianza attiva, con controlli periodici
oppure
➡️ Intervento chirurgico
La sorveglianza attiva non è “non fare nulla”, ma monitorare nel tempo per operare solo se necessario.Per molti pazienti significa evitare un intervento che probabilmente non cambierebbe la prognosi.
⭐ 3. Chirurgia più personalizzata: lobectomia o tiroidectomia totale?
Le linee guida ATA 2025 confermano un concetto chiave: la chirurgia non deve essere “standard”, ma proporzionata al rischio.
🩺 Quando basta una lobectomia
tumori tra 1 e 4 cm
localizzati in un solo lobo
senza segni di aggressività
senza linfonodi patologici
La lobectomia consente:
di preservare parte della tiroide
ridurre il rischio di ipoparatiroidismo
mantenere una voce più stabile
evitare terapia sostitutiva a vita in molti casi
🩺 Quando serve una tiroidectomia totale
tumori >4 cm
estensione fuori dalla tiroide
multifocalità bilaterale
varianti istologiche aggressive
quando si prevede l’uso della terapia con radioiodio
⭐ 4. Linfonodi: operare solo quelli malati
Una delle maggiori cause di complicazioni (ipoestensia, disfonia, ipoparatiroidismo) è lo svuotamento linfonodale inutile.
Le linee guida sono chiare:
niente svuotamenti profilattici di routine
sì allo svuotamento solo se il linfonodo è clinicamente sospetto o positivo
Risultato: interventi più sicuri e meno invasivi.
⭐ 5. Terapia con radioiodio (RAI): meno pazienti ne hanno bisogno
Il radioiodio non è più un trattamento “automático” dopo la tiroidectomia.
Non serve nei pazienti:
a basso rischio
con tumori piccoli e confinati alla tiroide
operati con margini puliti
Può servire in:
rischio intermedio con fattori sfavorevoli
rischio alto
metastasi a distanza
Ridurre il RAI significa:
evitare effetti collaterali
preservare le ghiandole salivari
ridurre esposizione inutile alle radiazioni
⭐ 6. Terapia con tiroxina: non sempre va “soppressa”
La soppressione del TSH (dose alta di tiroxina per mantenere TSH quasi zero) non è più indicata per tutti.
Basso rischio → TSH in range normale-basso
Intermedio → leggera soppressione
Alto rischio o malattia persistente → soppressione più marcata
Personalizzare la terapia evita rischi cardiaci e ossei a lungo termine.
⭐ 7. Follow-up moderno: non più uguale per tutti
Il follow-up oggi si basa sulla risposta alla terapia:
ecografia del collo
tireoglobulina
valutazione del rischio dinamico
Se tutto resta stabile, i controlli possono essere distanziati. Se emergono alterazioni, si intensifica il monitoraggio o si interviene solo su ciò che serve.
🎯 Conclusione: meno aggressività, più precisione
Le linee guida ATA 2025 spingono verso una medicina personalizzata, in cui il paziente riceve solo ciò che è utile davvero.
Per la maggior parte dei pazienti con carcinoma tiroideo:
la prognosi è eccellente
la chirurgia può essere meno invasiva
molti evitano radioiodio
la terapia con tiroxina può essere più “leggera”
il follow-up è più mirato e meno ansiogeno
Questi cambiamenti migliorano qualità di vita e sicurezza, mantenendo risultati oncologici eccellenti.



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