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La storia della chirurgia tiroidea

Dalle prime descrizioni antiche alla moderna chirurgia mini-invasiva con neuromonitoraggio


La chirurgia tiroidea è oggi una procedura sicura, standardizzata e con bassi tassi di complicanze. Ma raggiungere questo livello di precisione è stato un percorso lungo, complesso e spesso drammatico. Ripercorrerne la storia non è solo un esercizio culturale: aiuta a capire perché determinate scelte tecniche, anatomiche e organizzative siano oggi imprescindibili.


1. Le prime testimonianze (Antichità – Medioevo)


🏺 Origini lontane

  • Le prime descrizioni di masse del collo riconducibili al gozzo risalgono a testi egiziani, indiani e greci.

  • La tiroide non era ancora identificata come ghiandola specifica, ma le tumefazioni cervicali venivano osservate e trattate empiricamente, spesso con cauterizzazione o rimedi erboristici.


🔥 Approcci primitivi

Nel Medioevo, alcuni chirurghi tentarono l’asportazione di grandi gozzi. Gli interventi erano estremamente pericolosi: la mortalità poteva superare il 40–50% per:

  • emorragia incontrollabile (la vascolarizzazione della tiroide era sconosciuta),

  • infezioni,

  • assenza di anestesia e tecniche antisettiche.

Nonostante ciò, si iniziano a sviluppare i primi concetti di dissezione prudente del collo.


2. Il Rinascimento e la nascita dell’anatomia moderna


Nel XV–XVI secolo, grazie ad autori come Vesalio, si afferma lo studio sistematico dell’anatomia.La tiroide viene descritta più chiaramente, e si comprende progressivamente la sua posizione rispetto a trachea, laringe e strutture vascolari.

Ma la chirurgia rimane eccezionale e rischiosissima, la società francese di medicina e chirurgia ne proibiva addirittura l'esecuzione.


3. XIX secolo: la grande rivoluzione


⚙️ Il ruolo di anestesia e antisepsi


Con:

  • anestesia (1846),

  • antisettici di Lister (1867), la chirurgia del collo diventa finalmente praticabile.


🧠 Theodor Kocher: il padre della moderna chirurgia tiroidea

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Kocher (1841–1917), chirurgo svizzero, è la figura più importante della storia tiroidea.


Le sue innovazioni principali:

  • approccio capsulare e rispetto della vascolarizzazione,

  • identificazione e preservazione dei nervi laringei,

  • riduzione drastica della mortalità (<1% nei suoi ultimi casi),

  • descrizione sistematica delle complicanze e loro prevenzione.


Il suo contributo fu così decisivo che vinse il Premio Nobel per la Medicina (1909).


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⚠️ Un errore che cambiò la storia


Kocher inizialmente rimuoveva tutta la tiroide, causando negli anni centinaia di casi di mixedema severo. Questo portò alla comprensione fondamentale: la tiroide è un organo endocrino vitale e che la carenza degli ormoni tiroidei portava a complicanze incompatibili con la vita.

Grazie a questi studi nasce il concetto di tiroidectomia totale o subtotale bilanciata, con preservazione mirata del parenchima quando necessario.


4. XX secolo: sicurezza, standardizzazione e nuove tecniche


🚑 Decenni 1930–1970


La mortalità operatoria diventa eccezionale.Vengono introdotti:

  • antibiotici → riduzione delle infezioni,

  • trasfusioni sicure,

  • miglior conoscenza dell’anatomia del nervo ricorrente e delle paratiroidi.


Si definiscono le tecniche che ancora oggi sono lo standard:

  • tiroidectomia totale,

  • lobectomia,

  • dissezione capsulare,

  • preservazione del nervo laringeo superiore,

  • identificazione selettiva delle paratiroidi.


5. Dagli anni 1990 ad oggi: l’era della chirurgia mini-invasiva


🔍 Video-assistenza e l’approccio estetico


  • MIVAT (Minimally Invasive Video-Assisted Thyroidectomy) sviluppata in Italia da Miccoli: incisioni da 1,5–2,5 cm, ridotta dissezione, estetica migliorata.

  • Approcci transascellari, retroauricolari e robotici.


🧠 Neuromonitoraggio del nervo laringeo ricorrente (IONM)


Una delle più grandi innovazioni contemporanee.

Il neuromonitoraggio:

  • permette di identificare il nervo in tempo reale,

  • riduce il rischio di paralisi cordale,

  • è oggi raccomandato in molte linee guida internazionali (inclusa ATA 2025),

  • è particolarmente utile nei re-interventi e nei casi oncologici.


🛡️ Chirurgia oncologica moderna


Per il trattamento del carcinoma tiroideo si affermano:

  • dissezione linfonodale del compartimento centrale e laterale,

  • algoritmi decisionali basati su rischio,

  • chirurgia conservativa nei microcarcinomi a basso rischio.


6. Il futuro della chirurgia tiroidea


Le evoluzioni attuali punteranno a:

  • tecniche senza cicatrici visibili (TOETVA – transorale),

  • diffusione maggiore della robotica,

  • sistemi di neuromonitoraggio continuo,

  • mapping vascolare e paratiroideo basato su indocianina verde (ICG),

  • personalizzazione del trattamento secondo genomica e IA.


Conclusione


La chirurgia tiroidea è passata da pratica disperata e pericolosa a procedura sicura e altamente specializzata. Il merito va a secoli di progressi scientifici, culminati con Kocher e proseguiti fino all’era del neuromonitoraggio e delle tecniche mini-invasive.

Oggi la tiroidectomia è un esempio di come la conoscenza anatomica, la tecnologia e l’esperienza chirurgica possano trasformare radicalmente la vita dei pazienti.



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