La storia della chirurgia tiroidea
- Teodoro Aragona

- 3 giorni fa
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Dalle prime descrizioni antiche alla moderna chirurgia mini-invasiva con neuromonitoraggio
La chirurgia tiroidea è oggi una procedura sicura, standardizzata e con bassi tassi di complicanze. Ma raggiungere questo livello di precisione è stato un percorso lungo, complesso e spesso drammatico. Ripercorrerne la storia non è solo un esercizio culturale: aiuta a capire perché determinate scelte tecniche, anatomiche e organizzative siano oggi imprescindibili.
1. Le prime testimonianze (Antichità – Medioevo)
🏺 Origini lontane
Le prime descrizioni di masse del collo riconducibili al gozzo risalgono a testi egiziani, indiani e greci.
La tiroide non era ancora identificata come ghiandola specifica, ma le tumefazioni cervicali venivano osservate e trattate empiricamente, spesso con cauterizzazione o rimedi erboristici.
🔥 Approcci primitivi
Nel Medioevo, alcuni chirurghi tentarono l’asportazione di grandi gozzi. Gli interventi erano estremamente pericolosi: la mortalità poteva superare il 40–50% per:
emorragia incontrollabile (la vascolarizzazione della tiroide era sconosciuta),
infezioni,
assenza di anestesia e tecniche antisettiche.
Nonostante ciò, si iniziano a sviluppare i primi concetti di dissezione prudente del collo.
2. Il Rinascimento e la nascita dell’anatomia moderna
Nel XV–XVI secolo, grazie ad autori come Vesalio, si afferma lo studio sistematico dell’anatomia.La tiroide viene descritta più chiaramente, e si comprende progressivamente la sua posizione rispetto a trachea, laringe e strutture vascolari.
Ma la chirurgia rimane eccezionale e rischiosissima, la società francese di medicina e chirurgia ne proibiva addirittura l'esecuzione.
3. XIX secolo: la grande rivoluzione
⚙️ Il ruolo di anestesia e antisepsi
Con:
anestesia (1846),
antisettici di Lister (1867), la chirurgia del collo diventa finalmente praticabile.
🧠 Theodor Kocher: il padre della moderna chirurgia tiroidea

Kocher (1841–1917), chirurgo svizzero, è la figura più importante della storia tiroidea.
Le sue innovazioni principali:
approccio capsulare e rispetto della vascolarizzazione,
identificazione e preservazione dei nervi laringei,
riduzione drastica della mortalità (<1% nei suoi ultimi casi),
descrizione sistematica delle complicanze e loro prevenzione.
Il suo contributo fu così decisivo che vinse il Premio Nobel per la Medicina (1909).

⚠️ Un errore che cambiò la storia
Kocher inizialmente rimuoveva tutta la tiroide, causando negli anni centinaia di casi di mixedema severo. Questo portò alla comprensione fondamentale: la tiroide è un organo endocrino vitale e che la carenza degli ormoni tiroidei portava a complicanze incompatibili con la vita.
Grazie a questi studi nasce il concetto di tiroidectomia totale o subtotale bilanciata, con preservazione mirata del parenchima quando necessario.
4. XX secolo: sicurezza, standardizzazione e nuove tecniche
🚑 Decenni 1930–1970
La mortalità operatoria diventa eccezionale.Vengono introdotti:
antibiotici → riduzione delle infezioni,
trasfusioni sicure,
miglior conoscenza dell’anatomia del nervo ricorrente e delle paratiroidi.
Si definiscono le tecniche che ancora oggi sono lo standard:
tiroidectomia totale,
lobectomia,
dissezione capsulare,
preservazione del nervo laringeo superiore,
identificazione selettiva delle paratiroidi.
5. Dagli anni 1990 ad oggi: l’era della chirurgia mini-invasiva
🔍 Video-assistenza e l’approccio estetico
MIVAT (Minimally Invasive Video-Assisted Thyroidectomy) sviluppata in Italia da Miccoli: incisioni da 1,5–2,5 cm, ridotta dissezione, estetica migliorata.
Approcci transascellari, retroauricolari e robotici.
🧠 Neuromonitoraggio del nervo laringeo ricorrente (IONM)
Una delle più grandi innovazioni contemporanee.
Il neuromonitoraggio:
permette di identificare il nervo in tempo reale,
riduce il rischio di paralisi cordale,
è oggi raccomandato in molte linee guida internazionali (inclusa ATA 2025),
è particolarmente utile nei re-interventi e nei casi oncologici.
🛡️ Chirurgia oncologica moderna
Per il trattamento del carcinoma tiroideo si affermano:
dissezione linfonodale del compartimento centrale e laterale,
algoritmi decisionali basati su rischio,
chirurgia conservativa nei microcarcinomi a basso rischio.
6. Il futuro della chirurgia tiroidea
Le evoluzioni attuali punteranno a:
tecniche senza cicatrici visibili (TOETVA – transorale),
diffusione maggiore della robotica,
sistemi di neuromonitoraggio continuo,
mapping vascolare e paratiroideo basato su indocianina verde (ICG),
personalizzazione del trattamento secondo genomica e IA.
Conclusione
La chirurgia tiroidea è passata da pratica disperata e pericolosa a procedura sicura e altamente specializzata. Il merito va a secoli di progressi scientifici, culminati con Kocher e proseguiti fino all’era del neuromonitoraggio e delle tecniche mini-invasive.
Oggi la tiroidectomia è un esempio di come la conoscenza anatomica, la tecnologia e l’esperienza chirurgica possano trasformare radicalmente la vita dei pazienti.




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