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  • Immagine del redattoreTeodoro Aragona

Vertigine parossistica posizionale benigna...fastidiosi "sassolini"


La vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB) è la causa più frequente di vertigini periferica.

Dal nome possiamo già scorgere gli elementi caratteristici di questa patologia.

Per vertigine intendiamo la illusoria sensazione di rotazione dell'ambiente, quindi vedere la stanza o gli oggetti ruotare (vertigine oggettiva), o di se stessi, quindi sentirsi girare con la stanza o gli oggetti attorno che restano fermi (vertigine soggettiva).

La vertigine parossistica sta a significare che la sintomatologia inizia in maniera brusca e si esaurisce dopo un lasso di tempo breve, solitamente secondi o pochi minuti.

L'aspetto posizionale sottolinea il meccanismo d'innesco della sintomatologia veritignosa: solitamente rapidi movimenti del capo, del tronco o di entrambi rispetto al vettore gravitazionale. Talvolta basta ad esempio girare la testa verso un lato, sollevarsi dalla posizione supina a quella seduta, sollevare il capo per innescare una vertigine. Assumendo quindi una determinata posizione, che viene detta scatenante, si manifesta la sintomatologia vertiginosa.

Nonostante la sintomatologia sia importante e sconvolgente per il paziente, associata o meno a sintomatologia neurovegetativa (nausea, vomito), la storia naturale della patologia è solitamente benigna.

A cosa sono dovute?

La causa di queste forme di vertigini è da ricercare nel distacco di otoconi (cristalli di carbonato di calcio, da quì il nome di "sassolini") dalla macula dell'utricolo (una regione dell'orecchio interno) fino ad impegnare i canali semicircolari, in particolar modo quello laterale e posteriore (raramente l'anteriore).

Questi cristalli di carbonato di calcio, avendo diverso peso specifico rispetto all'endolinfa presente nei canali semicircolari, ne determina un movimendo legato alla forza di gravità patologico che è responsabile dei sintomi. Tuttavia rimane ancora poco chiaro il meccanismo che porta al distacco di otoconi.

Come si fa diagnosi?

Partendo da una clinica suggestiva per VPPB l'esame vestibolare permette di evidenziarne le caratteristiche peculiari. Infatti partendo dall'anatomia possiamo notare come esistano 3 canali semicircolari: l'interessamento di ogni canale determina sintomi e segni che rendono tipica e riconoscibile durante l'esame vestibolare.

Come si trattano?

Posta diagnosi di sede si procede a praticare manovre liberatorie mirate che portano a risoluzione della sintomatologia nella maggior parte dei casi in una sola seduta.

Tuttavia alcuni pazienti tendono ad avere forme particolarmente recidivanti di VPPB, con molteplici episodi durante l'anno. In questi casi, oltre a trattare l'episodio acuto in atto, vanno indicate alcune cause che possono essere alla base delle ricadute. Una di queste è da ricercare in una carenza di vitamina D.

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